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Bilancio Sociale 2004

Premessa

Il Bilancio Sociale 2004, ultimo anno pieno del precedente mandato amministrativo, si è contraddistinto per i positivi risultati raggiunti, nonostante la sua parte finanziaria abbia evidenziato una non indifferente contrazione delle risorse.
L'Amministrazione Comunale, in particolare, grazie ad un Bilancio Preventivo stabile, solido e rigoroso, ha confermato il livello in essere dei servizi socio-assistenziali e di viabilità erogati, mantenendone alta la qualità nel rispetto del patto di stabilità interna e delle direttive comunitarie ed in continuità con i programmi di legislatura approvati dal Consiglio Comunale dal 1994 ad oggi.
Va altresì riconosciuto che tutto questo è stato possibile anche grazie ai piccoli e grandi impegni e sacrifici di cittadini ed imprese.
Il Bilancio Sociale 2004 evidenzia i risultati concreti conseguiti nel solco di quella consolidata tradizione di concertazione e dialogo che caratterizza il nostro territorio quale luogo di scambio e reciproca mutualità tra le sue componenti istituzionali, sociali ed imprenditoriali. Ed evidenzia, naturalmente, anche le sue criticità.
Nel 2004, insieme ai risparmi della gestione comunale precedente (650.000 euro) ed agli introiti derivanti dall'aumento dell'Ici sugli immobili (prima casa esclusa) e dai ritocchi di legge sulle tariffe di alcuni servizi (640.000 euro), l'Amministrazione Comunale ha realizzato investimenti pari a 26 milioni di euro (illustrati all'interno di questa pubblicazione).
La stessa ha definito le linee programmatiche del quinquennio 2005-2010. Questo modo di operare che caratterizza azioni ed interventi effettuati si richiama ai principi guida dell'innovazione, della sicurezza, della sussidiarietà e dei rapporti istituzionali.
Tali fattori, trasversali ai contenuti del Bilancio Sociale 2004, permettono al lettore, ovvero al cittadino, di 'misurare' il reale sostegno portato alla persona, alla famiglia, all'impresa e all'associazione del nostro territorio.
In tal senso, e ne faccio un breve cenno in questa Premessa, mi pare opportuno ribadire brevemente i punti fondamentali attraverso cui muoverci nei prossimi anni per trasformare con coraggio Faenza, farla crescere nel segno dell'innovazione e valorizzarne qualità urbana ed equilibrio sociale, attraverso la solidarietà, il lavoro, la qualità e la partecipazione.
E nonostante le aumentate difficoltà finanziarie che costringeranno l'Amministrazione ad indicare le priorità e affrontare le urgenze.
Solidarietà vuol dire sociale (estendere l'assistenza domiciliare e gli assegni di cura ai non autosufficienti; mantenere l'affitto per gli indigenti; consolidare l'impegno per anziani, diversabili e persone sole); vuol dire sanità (valorizzare la professionalità degli operatori e sviluppare i servizi, soprattutto di medicina preventiva; completare gli interventi programmati per rafforzare i servizi di Faenza, compresi i reparti e gli ambulatori specialistici; coinvolgere i medici di base in una logica integrata con le attività ospedaliere); vuol dire anche integrazione (ampliare le condizioni di sicurezza e qualità della vita, in particolare per gli immigrati) e casa (ridurre i costi abitativi; incrementare l'offerta di edilizia popolare; valutare nuove proposte per l'affitto).
In merito al lavoro, vogliamo perseguire la diversificazione produttiva in tutti i settori quale stimolo di sviluppo, garanzia di tenuta e stabilità del sistema, senza dimenticare i diritti del mondo del lavoro.
Contemporaneamente, puntiamo sulla qualità delle produzioni nel mercato globale (dunque, su innovazione, ricerca e sperimentazione, attraverso specifici istituti: Istec-Cnr, Enea, Apc, Terre Naldi, Centuria-Rit), sulle nuove opportunità imprenditoriali compatibili con l'ambiente e sul consolidamento delle imprese radicate sul territorio (cooperazione, artigianato, agricoltura). Va altresì valorizzato il ruolo strategico per le comunicazioni di Faenza (nuovi percorsi esterni alla città; circonvallazione a valle; superamento del nodo cavalcavia; ridefinizione funzionale di Brisighellese-Faentina e Lughese...).
La qualità, intesa come concetto trasversale a tutte le scelte territoriali, sociali ed economiche, ci impegna a perseguire tre obiettivi. La tutela e la promozione del territorio, in sinergia con i Comuni limitrofi per unificare i servizi per la collettività, ma anche per valorizzare (sul piano storico, culturale e produttivo) l'ambiente. La qualità urbana e il centro storico, ad esempio migliorandone l'accesso, creando una rete di parcheggi interni e esterni, valorizzando il patrimonio immobiliare pubblico, manifestazioni e commerci, con il pieno e paritario coinvolgimento degli operatori e delle loro associazioni...
La formazione e l'università, il cui principale obiettivo resta l'investimento sulle nuove generazioni, per cui va completata la filiera dell'istruzione con alta formazione, ricerca e università, che nel complesso dei Salesiani, cittadella della cultura, può e deve trovare un preciso punto di riferimento.
Infine, la partecipazione, che ha i suoi elementi fondamentali nella coesione sociale, nella presenza attiva di cittadini e associazioni, ma anche delle comunità dei nuovi faentini.
Essa va consolidata puntando sulla cultura, ovvero sull'intraprendenza dei soggetti culturali (associazioni, circoli, fondazioni), anche per elaborare un forte progetto culturale per la città. Poi sullo sport, che va sostenuto perché la pratica sportiva da' una risposta educativa e formativa primaria a ragazzi e adolescenti.
La partecipazione ha l'elemento trainante nei giovani, per i quali vogliamo sviluppare nuovi spazi di aggregazione, consolidare il rapporto Comune-scuole e promuovere manifestazioni per loro. Sul piano sociale vanno sempre più coinvolti i Rioni, una peculiarità della nostra città.

Claudio Casadio
Sindaco di Faenza

Paolo Valenti
Assessore alle Politiche Finanziarie