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Foibe, il giorno del ricordo

07 Febbraio 2018

Le foibe - dal latino fovea (fossa, cava) – sono le cavità carsiche scavate dai fiumi nelle viscere della terra attraverso un processo di lenta erosione nel corso dei millenni, che alla fine della seconda guerra mondiale si trasformarono in fosse comuni per migliaia di italiani. Una tragedia che ebbe il suo culmine durante l’occupazione di Trieste da parte delle truppe di Tito.

Per ricordare tutte le vittime delle foibe, del genocidio anti italiano commesso dagli jugoslavi e dell’esodo giuliano dalmata, è stato istituito - con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 - il “Giorno del ricordo”, che si celebra ogni anno il 10 febbraio.

A Faenza le celebrazioni sono promosse dall’Amministrazione comunale e dal Comitato antifascista per la democrazia e la libertà.

Sabato 10 febbraio prossimo, alle ore 8.45, nel piazzale Vittime delle Foibe, in via Renaccio, deposizione di fiori alla lapide che ricorda i caduti; alle ore 9.00, nella chiesa dei Caduti, in corso Matteotti, si terrà una santa messa in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, celebrata dal vescovo della dicoesi di Faenza-Modigliana mons. Mario Toso.

Al termine della funzione religiosa presso la chiesa sarà inoltre deposta una corona di fiori.

Alle ore 10.00, nella sala del consiglio comunale di palazzo Manfredi, commemorazione ufficiale della tragedia degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, con la conferenza dello storico Štefan Čok sul tema "Conflitto, coesistenza, integrazione: maggioranze e minoranze fra Italia, Slovenia e Adriatico del Nord".

La conferenza sarà aperta dal saluto del sindaco Giovanni Malpezzi e della presidente del consiglio comunale Maria Chiara Campodoni.