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Reportage da Auschwitz

17 Gennaio 2018

Entrano nel vivo a Faenza le celebrazioni del Giorno della Memoria 2018, avviate la scorsa settimana.

Sabato 20 gennaio, alle ore 10.00, nel salone delle Bandiere del palazzo comunale sarà inaugurata la mostra fotografica "Auschwitz dalla memoria alla materia", realizzata dagli studenti delle classi 5a e 5b artistico del liceo Torricelli-Ballardini.

Introdurrà la mostra il prof. Rino Casadio, docente della scuola.

In apertura è anche previsto un saluto del prof. Cesare Moisè Finzi su "Werner J. Jacobson e Maurizio Korach: due ebrei alla Regia Scuola di Ceramica di Faenza".

Saranno presenti la consigliera regionale Manuela Rontini, il vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Isola e la presidente del consiglio comunale di Faenza Maria Chiara Campodoni.

La mostra nasce a seguito del viaggio della memoria al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, finanziato dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e dall'associazione Bella Ciao di Ravenna, realizzato all'inizio di ottobre del 2017.

Al viaggio, oltre agli studenti faentini del liceo Torricelli-Ballardini, dell'istituto A. Oriani e dell'istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme, hanno partecipato studenti di alcuni istituti lughesi e ravennati.

Nel salone delle Bandiere di palazzo Manfredi saranno esposte - fino all'8 febbraio 2018 - non solo fotografie, ma anche alcune opere in ceramica realizzate dagli alunni del liceo Torricelli-Ballardini.

La mostra sarà l'occasione per presentare una copia del piatto, opera di una studentessa del liceo faentino, che Juachim Werner Jacobson realizzò nel 1937 a Faenza.

Juachim Werner Jacobson, di cui parlerà il prof. Finzi nella sua relazione, era un ebreo tedesco, appassionato d'arte, che si iscrisse alla scuola di ceramica di Faenza nel 1936 frequentandola fino al 1938. Nel corso di questi tre anni conobbe il prof. Maurizio Korach che collaborava con l'istituto faentino.

Il manufatto di Jacobson raffigurava gli elementi caratteristici dell'ebraismo e riportava sul bordo, in lettere ebraiche, l'inizio dell'inno della gioventù ebraica internazionale, che il 18 maggio 1948 diventò l'inno del neonato Stato di Israele

Il piatto fu distrutto durante la guerra, ma l'istituto Ballardini ne conservava una copia fotografica che ne ha consentito la riproduzione.

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