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ORDINE DEL GIORNO "Autismo" in data 6 febbraio 2017

ORDINE DEL GIORNO "Autismo" Il Consiglio Comunale di Faenza riunito in data 6 febbraio 2017

Premesso che

l’autismo è una condizione comportamentale che, secondo recenti stime non ufficiali- non esistendo una banca dati nazionale- interessa tra le 300mila e le 500mila persone in Italia, colpendo un bambino su 100, con una frequenza di 4 volte più alta fra i maschi.

Una stima più attendibile arriva dai sistemi informativi di alcune Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, che fanno riferimento al numero di minori con diagnosi di autismo presi in carico dal Servizio di neuropsichiatria infantile e testimoniano, per l’Emilia Romagna, 20 casi per 10.000.

 Considerato che

I recenti sviluppi della ricerca hanno individuato terapie efficaci che, nell’ambito di una diagnosi precoce ed un intervento medico multidisciplinare personalizzato, rendono possibili importanti progressi nei bambini affetti da tale condizione, aiutandoli a sviluppare nuovi percorsi cerebrali per acquisire varie abilità sociali ed autonomie proprie.

 Rilevato che

il Parlamento ha recentemente approvato due importanti provvedimenti di legge che riguardano l’autismo, ovvero la legge sull’autismo n.134 del 2015 e la legge n.112 del 2016 sul Dopo di Noi;

in particolare la Legge n.134 del 2015 prevede l’emanazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) specifici per l’autismo, con l’inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili.

 Rilevato altresì che

il Decreto contenente i nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) è stato firmato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni

 Il Dpcm sui nuovi Lea recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico.

 Le novità previste dal Dpcm sui nuovi Lea per quanto riguarda i disturbi dello spettro autistico sono:

-  qualità dell'assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili

-  integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l'integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell'assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale e informale

-  coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico

Il D.P.C.M. inserisce la patologia nel capitolo delle psicosi e ciò ha sollevato notevoli perplessità da parte delle associazioni che si occupano di autismo, per la paura di potenziali conseguenze negative (un approccio al problema solo come stato patologico, potrebbe fare venire meno i presupposti per una risposta integrata anche con gli aspetti sociali, educativi e di interdizione, ed il rischio che con la maggiore età il soggetto esca dal circuito dell’assistenza specifica, andando la diagnosi di autismo a coincidere con quella di psicosi).

Sottolineato che

resta, al momento, che, se nella Legge di Bilancio 2017 sono previsti 5 milioni di euro per il Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico per il 2017, l’allegato finanziario ai LEA non contiene i 50 mln di € con i quali la Ministra Lorenzin si era pubblicamente impegnata a finanziare per il 2016 la legge 134.

Evidenziato che

fin dall’inizio degli anni 2000, la Regione Emilia Romagna ha avviato un percorso strutturato sul tema dell’autismo, che ha permesso l’emanazione di indirizzi alle Aziende sanitarie regionali e del Programma Regionale Integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro Autistico (PRIA), recentemente rinnovato per il triennio 2016-18 in stretta sinergia con le associazioni interessate;

 tale programma definisce la struttura della rete organizzativa regionale dei servizi competenti, in ciò perseguendo l’integrazione e la collaborazione fra i vari settori ed ambiti di vita delle persone con disturbi dello spettro autistico per garantire risposte complessive e personalizzate;

riconoscimento del disturbo e presa in carico fin dalla più tenera età, miglioramento della presa in carico nell’adulto e formazione degli operatori sono i pilastri fondamentali del programma regionale, che vuole dare risposte sempre più puntuali e significative ai bisogni delle famiglie emiliano romagnole che convivono con questo grave problema;

fondamentale nell’applicazione del PRIA, sarà riuscire a garantire un’offerta qualitativamente omogenea sull’intero territorio regionale, evitando situazioni diversificate sulla presa in carico e la gestione dei pazienti.

Tenuto conto che

L'AUSL della Romagna, attraverso i Centri NPIA di Faenza, Lugo e Ravenna:

-  per i bambini autistici 0-6 anni, effettua un follow up inteso come presa in carico con progetto terapeutico individualizzato, quindi in costanza di lavoro abilitativo e controllo;

-  per i bambini dai 7 anni effettua costanti incontri con la famiglia e la scuola per le opportune indicazioni di lavoro con il bambino.

 

Chiede al Sindaco

di farsi parte attiva nei confronti della Giunta Regionale affinché:

-  venga dedicata particolare attenzione (nel dare applicazione ai contenuti del PRIA 2016-2018) alla omogeneizzazione della qualità del servizio su tutto il territorio regionale e quindi anche nel Comune di Faenza e nella Provincia di Ravenna.

-  venga garantita un’adeguata dotazione di personale sia dal punto di vista numerico sia delle competenze

-  si mantenga un confronto continuo con operatori e associazioni di rappresentanza delle famiglie e delle persone con disturbo dello spettro autistico

Di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché:

-  vengano velocemente stanziate le risorse necessarie per finanziare l’attuazione della Legge n.134, come annunciato dal Ministro Lorenzin il 2 aprile scorso in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo.

-  sia garantita un’assistenza uniforme e adeguata sull’intero territorio nazionale, basata su un approccio multidisciplinare e personalizzato e che superi le differenze tra realtà di eccellenza e non.

Chiede inoltre al Sindaco

di farsi parte attiva nei confronti dell’Ausl Romagna affinché:

-  sia garantita la continuità di cura tra competenze sociali e sanitarie, in ogni fase della vita, con particolare attenzione all'età adulta;

-  sia rafforzata la collaborazione tra servizi sociali e sanitari

-  venga mantenuta, e rafforzata, da parte dell’ente pubblico la progettazione e la supervisione sui servizi erogati;

-  venga garantita un’adeguata e specifica formazione al personale che interviene nella presa in carico e nel percorso clinico diagnostico stabilito per definire la diagnosi di autismo.

-  venga effettuata una raccolta dati attraverso i genitori di autistici in merito alle cure e ai trattamenti che hanno intrapreso con i loro figli

-  vengano previsti percorsi di formazione generica per la rete di supporto allargata, famiglie di aiuto, parentali o di vicinato

-  venga mantenuto e rafforzato il follow up già effettuato dall'Ausl Romagna sui pazienti autistici sia per misurare i progressi o regressi degli stessi che per meglio valutare le terapie multidisciplinari intraprese dai genitori per i loro figli

 

VOTATO ALL'UNANIMITA'