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Faenza: una breve storia

Faenza

Faenza, di origine romana, è una splendida città d'arte la cui fama brillava nel periodo rinascimentale per la produzione di oggetti in ceramica, di squisita fattura, esportati in molti Paesi europei. Il toponimo stesso è diventato sinonimo di ceramica (maiolica) in molte lingue, tra cui il francese (faïance) e l'inglese (faience). La città fiorì notevolmente, a partire dalla seconda metà del I secolo d. C., per la sua vocazione agricola e lo sviluppo di attività industriali quali la produzione di oggetti d'uso in ceramica, laterizi, e tessili in lino. Dopo un periodo di decadenza che dal II secolo si protrasse fino al primo Medioevo, ritrovò la prosperità a partire dall'VIII secolo. Intorno al Mille, con il governo dei Vescovi, e successivamente nell'età comunale, visse un lungo momento di ricchezza ed espansione edilizia che avrebbe raggiunto il suo culmine nell'età della signoria dei Manfredi. Con il governo di Carlo II Manfredi, nella seconda metà del XV secolo, venne infatti realizzato il piano di rinnovamento urbanistico del centro cittadino. Dopo un breve dominio veneziano, Faenza entrò a far parte dello Stato della Chiesa fino al 1859. I volto attuale della città si è dunque formato in questo lungo arco di evoluzione storica , arricchendosi nel tempo di architetture di grande pregio, con una forte caratterizzazione rinascimentale.
 
Palazzi, piazze porticati e una Cattedrale di pure forme toscane.
Le presenze architettoniche più insigni di Faenza sono concentrate nelle due piazze principali contigue: Piazza del Popolo, delimitata da due scenografiche ali porticate a doppio ordine, e Piazza della Libertà. Piazza del popolo accoglie il Palazzo del Podestà e del Municipio, entrambi di origine medievale. Il primo fu largamente restaurato agli inizi del Novecento, il secondo - radicalmente trasformato nel Settecento -, fu Palazzo del Capitano del Popolo, e poi residenza della signoria manfrediana. Lungo il lato orientale di Piazza della Libertà si erge la splendida Cattedrale, una delle più alte espressioni dell'arte rinascimentale in Romagna, di chiara influenza toscana. La sua costruzione, su progetto di Giuliano da Maiano, fu iniziata nel 1474, e si concluse nel 1511. Il paramento marmoreo della facciata è rimasto incompiuto. L'interno, a tre navate, con riferimenti evidenti al S. Lorenzo fiorentino del Brunelleschi, custodisce numerose opere d'arte del periodo rinascimentale, soprattutto sculture, tra cui le due arche di S. Terenzio e S. Emiliano di scuola toscana del Quattrocento, e l'arca di S. Savinio, forse scolpita a Firenze da Benedetto da Maiano. Di fronte alla Cattedrale, il loggiato detto Portico degli Orefici, costruito nel primo decennio del Seicento, e la Fontana monumentale, i cui bronzi risalgono ugualmente al XVII secolo. Davanti all'ingresso della Piazza sorge la Torre dell'Orologio, ricostruzione postbellica di una torre seicentesca posta nell'incrocio tra il cardo e il decumano della Faventia romana. Tra gli altri beni monumentali del centro storico, Palazzo Milzetti, il più ricco e significativo palazzo neoclassico della regione, e il Teatro Masini (1780-1787), uno dei più bei teatri italiani.
 
Le maioliche di Faenza: tutta la luce e i colori del Rinascimento
A Faenza è possibile visitare una delle raccolte d'arte più belle e complete del mondo: quella conservata presso il Museo internazionale della ceramica, che raccoglie pezzi, realizzati in questo materiale, di ogni provenienza geografica e di ogni epoca storica, dalle anfore del mondo classico fino alle moderne opere di Chagall e Picasso, con una ricca sezione dedicata alle ceramiche faentine del Rinascimento. Altre raccolte d'arte di grande interesse si possono ammirare presso la Pinacoteca Comunale, il Museo Diocesano, il Museo Bendandi e la Biblioteca Manfrediana. La produzione storica delle maioliche faentine è riconosciuta ovunque nel mondo come uno dei momenti più alti della creatività artistica espressa con materiale ceramico. Questa tradizione è nata da una felice convergenza di situazioni favorevoli: il terreno del luogo ricco di argille, la persistenza nei secoli di rapporti politici e commerciali con la vicina Toscana ( in particolare con Firenze), una grande sensibilità e attitudine verso questa forma d'arte. Gli artigiani e gli artisti di Faenza hanno così sviluppato e perfezionato nel tempo la decorazione degli oggetti in ceramica fatti a mano, e le 60 botteghe attualmente in attività, concentrate soprattutto nel centro storico, offrono al turista la possibilità di acquisti unici, introvabili altrove.
 
Arte, folclore e sport in eventi di grande attrazione
Le Manifestazioni internazionali della ceramica d'arte contemporanea e antica richiamano a Faenza, artisti, collezionisti, amatori della maiolica da tutto il mondo. La tradizionale Nott de Bisò: il vino brulè, la notte della vigilia dell'Epifania, preparato dai fuochi dei cinque rioni e il rogo del Niballo, il Palio del Niballo, spettacolare torneo tra cinque cavalieri dei rioni cittadini, rievoca, nel mese di giugno, i fasti e le lotte della Faenza dell'epoca dei Manfredi. La Cento chilometri Firenze-Faenza, infine, è una gara di gran fondo estremamente coinvolgente, che si disputa nella ultimo fine settimana di maggio, a cui partecipano atleti di tutte le nazionalità. In settembre il Mondialtornianti, ripropone la gara tra i migliori ceramisti tornianti provenienti da tutto il mondo.Agli amanti dei piaceri della tavola, Faenza offre accoglienti ristoranti nel centro storico e nelle verdi colline che la circondano. Tra i piatti tipici della cucina faentina, le tagliatelle, i cappelletti, le lasagne, gli strozzapreti di pasta «fatta in casa», conditi con il ricco ragù di carne romagnolo.
 
Prati, fiori, specchi d'acqua, nel cuore della città
Faenza è una città verde. Annesso al Museo civico di scienze naturali, che ospita importanti raccolte naturalistiche, il Giardino Botanico conserva più di 170 specie di piante spontanee presenti in Romagna. Il verde pubblico urbano copre una superficie di circa 100 ettari ed è oggetto di grande cura da parte dell'amministrazione pubblica. Il Parco Bucci , realizzato nel 1968 , si estende per circa 8 ettari tra ondulazioni, prati verdi e zone d'acqua ricche di pesci di uccelli, tra cui anatre e cigni. Vanto del Parco è un folto branco di cicogne. I giardini pubblici offrono la possibilità di piacevoli soste tra acque e fiori , in varie aree del cuore urbano.
 
Verdi vallate, ville storiche, e il selvaggio paesaggio carsico della Vena del Gesso
 Faenza, posta ai piedi delle prime colline preappenniniche, gode di una felice posizione paesaggistica e di un ambiente agrario suggestivo: vigneti a monte, coltivi con tracce dell'antica centuriazione romana e fertili orti in pianura. In prossimità della città, nelle verdi vallate del Samoggia e del Lamone, numerose sono le ville gentilizie del Settecento e del secolo scorso immerse in nobili parchi o annunciate da lunghi viali di cipressi. Tra tutte si ricordano «La Rotonda», costruita tra il 1798 e il 1805 su progetto di Giovanni Antonio Antolini, e la Villa Case Grandi dei Ferniani, celebre per la sua raccolta di ceramiche provenienti dalla manifattura attiva a Faenza nel XVIII e XIX secolo . Molteplici le possibilità di escursione nella vicina area carsica della Vena del Gesso, percorrendo ampi crinali di selenite emergente, alla scoperta delle straordinarie morfologie di doline, forre, inghiottitoi. Di grande interesse sono le visite guidate al Parco carsico della grotta Tanaccia e al Parco naturale Carnè, vasta area verde dotata di centro visite e ristoro. Un altro suggestivo percorso, tra boschi e ruderi di fortificazioni medievali, si svolge da Croce S.Daniele a Ca' Malanca, nell'alta Valle del Sintria, al cui termine è stato allestito un piccolo Museo della Resistenza.