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O.D.G. "“Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Cisa di Faenza” 30 giugno 2015

O.D.G.  "“Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Cisa di Faenza” 

Il Consiglio Comunale di Faenza riunito in data 30 giugno 2015

Premesso che

-   i consiglieri comunali sono stati informati dai sindacati e dalla RSU dello stabilimento Cisa Allegion di Faenza che, ad un recente incontro a cui gli stessi venivano convocati a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’attuale dirigenza annunciava l’esubero di 258 lavoratori e lavoratrici di cui 238 a Faenza e 20 a Monsanpolo;

-   la proprietà comunicava che tali esuberi sarebbero stati concentrati nel comparto produttivo dell’azienda;

-   la proprietà motivava tale scelta adducendo la necessità di esternalizzare le produzioni per recuperare marginalità in una fase che, negli ultimi sette anni, ha visto un graduale e costante calo del fatturato all’interno di un settore, come quello edilizio, in forte contrazione;

-   la proprietà a fronte di tale scelta ha omesso la presentazione di un piano industriale;

-   a fronte di tale unilaterale comunicazione, i sindacati presenti non ricevevano alcuna notizia sulla presenza di un piano industriale che contemplasse strategie, investimenti e valorizzazione della Cisa, oltre che certezze sullo stesso mantenimento dei siti nella nostra città;

-   a quanto risulta, i bilanci degli ultimi anni della Cisa sono in ordine e già oggi si riscontrano importanti profitti per la proprietà: non siamo, dunque, in presenza di un’azienda che versa in gravi difficoltà né economiche, né finanziarie;

-   il marchio Cisa è universalmente riconosciuto in ambito mondiale come sinonimo di qualità e sicurezza e tale ottima reputazione è stata costruita negli anni grazie alla professionalità, alla generosità e ai sacrifici delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori;

-   a fronte di tale situazione, vi è il giustificato timore che questo sia solo il primo passo verso una delocalizzazione totale dell’azienda con la perdita completa dei posti di lavoro;

-   a tale timore, si aggiunge la forte preoccupazione della possibile negativa ricaduta di tali gravi scelte su settori connessi all’attività produttiva che si intende delocalizzare, soprattutto con riguardo alle imprese artigianali operanti nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina.

 

Considerato che

-   è legittimo il perseguimento di un profitto da parte di un imprenditore, ma è assolutamente inqualificabile l’atteggiamento di chi vuole raggiungere tale obiettivo attraverso la cinica eliminazione di posti di lavoro, a maggior ragione in una realtà come quella di Cisa Allegion, che si ritiene già economicamente sostenibile;

-   in Italia, non vi sono strumenti normativi che disincentivino od impediscano la delocalizzazione di interi comparti produttivi, soprattutto quando l’unica motivazione alla base di tali scelte non è solo la crisi economica, ma un forte desiderio di maggior profitto conseguibile;

-   tale assenza normativa è paradossale, a fronte dell’integrale copertura costituzionale che la Repubblica Italiana garantisce alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Paese;

-   la Regione Emilia-Romagna, sia per la sua presenza al tavolo ministeriale che attraverso i progetti cofinanziati dall’Unione Europea per riqualificazione e investimenti, può svolgere un ruolo importante per il buon esito della vicenda;

-   la nostra città non può restare silente ed indifferente rispetto a questa situazione, che genera gravi preoccupazioni e timori per il futuro di molti nostri concittadini.

 

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Faenza

esprime

 piena solidarietà e sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori di Cisa Allegion e alle lavoratrici e lavoratori dell'indotto, schierandosi al loro fianco e dando completa disponibilità ad operare in ogni direzione per il buon esito della vicenda e aderisce alla manifestazione prevista per sabato 4 luglio alle ore 09.15 davanti allo stabilimento CISA 2 in Via Granarolo.

 Inoltre,

Chiede al Sindaco

-   di attivarsi presso la Regione Emilia-Romagna, i parlamentari di riferimento del territorio e il Governo affinché mettano in campo tutte le azioni necessarie per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di Cisa Allegion;

Chiede all’Unione della Romagna Faentina

-   di adoperarsi affinché tutte le amministrazioni locali siano coinvolte nelle azioni di sostegno e tutela dei posti di lavoro e di salvaguardia delle attività imprenditoriali del territorio

Chiede alla Regione Emilia-Romagna

-   di sollecitare la proprietà Allegion a presentare il piano industriale, rinunciando alla ingiustificata strategia degli esuberi;

-   qualora ve ne fosse bisogno, di predisporre tutti gli strumenti necessari alla riqualificazione del personale coinvolto e alla condivisione degli incentivi per nuovi investimenti;

Chiede al Governo

-   di adoperarsi presso la proprietà Cisa Allegion, affinché il 16 luglio 2015 venga presentato un serio e approfondito piano industriale, che consenta l’individuazione e la condivisione di soluzioni diverse da quella di delocalizzare il comparto produttivo, evitando così il taglio del personale in esubero;

-   di attivarsi con immediatezza perché anche in Italia vengano approvate nuove norme che disincentivino e, nei casi più gravi, impediscano alle proprietà di delocalizzare le aziende con corrispondente perdita di posti di lavoro, così da rispettare il dettato costituzionale che fonda la nostra Repubblica sulla tutela e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori

 VOTATO ALL'UNANIMITA'