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CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DI TRE PARCHI CITTADINI

18 Settembre 2007

L’Amministrazione comunale rende omaggio a tre grandi protagonisti della Resistenza e del dopoguerra a Faenza. La manifestazione è programmata sabato pomeriggio
L’Amministrazione comunale rende omaggio a tre grandi figure di faentini del ‘900 – Giuseppe Bertoni, Giuseppe Armando Dejana e Costante Pirazzini – dapprima membri del Comitato di Liberazione Nazionale di Faenza negli anni della Resistenza, poi amministratori comunali nella città liberata dal nazifascismo.
Sabato 22 settembre prossimo, nel corso di tre distinte cerimonie, alle quali interverranno il sindaco Claudio Casadio e il presidente della circoscrizione Centro sud Pier Luigi Bertoni, saranno infatti intitolati loro tre parchi cittadini.
La prima cerimonia è programmata alle ore 15.00, in via Pertini, con l’intitolazione del parco di via Pertini, via Parri e via Lacchini a Giuseppe Armando Dejana.
Giuseppe Armando Dejananacque a Macomer (Nuoro) il 2 gennaio 1917. Laureatosi in Economia e Commercio a Bari, si arruolò nell’esercito come ufficiale. Ha diversi contatti con Faenza, dove conosce le famiglie Caldesi e Laghi; dopo l’8 settembre, abbandonato l’esercito, fugge a Faenza, chiedendo ospitalità e protezione alle famiglie amiche. Entra in contatto con la resistenza bolognese, aderisce al Partito d’Azione e fonda a Faenza una sezione azionista. Rappresenta il Partito d’Azione nel comitato zonale di Faenza del Comitato di Liberazione, di cui è eletto segretario. Nel 1944 entra nella Giunta comunale presieduta dal sindaco Alfredo Morini; ricopre l’incarico di assessore effettivo fino a marzo 1946. Nello stesso anno riceve la medaglia d’oro del Cln di Faenza. Ritiratosi dalla vita politica si dedica alla professione di commercialista e di consulente economico. Muore prematuramente il 16 marzo 1962, in un incidente stradale nei pressi di Reggio Emilia.
Alle ore 15.45, in via Bertoni-via Lacchini seguirà l’intitolazione dell’area verde di via Firenze, via Bertoni e via Lacchini a Costante Pirazzini (Faenza 21.12.1900 – 20.09.1962).
Socialista per tradizione familiare, Costante Pirazzini, giovanissimo, durante la prima guerra mondiale è arrestato e incarcerato per le sue posizioni antimilitariste. Nel 1921 collabora con i fondatori del Partito Comunista faentino: Aldo Celli, Francesco Papi, Luigi Dal Pane e Mario Vigna. Per tutta la sua vita lavorativa è tipografo. Fin dal 1940, quale esponente di vertice del Partito Comunista, entra a far parte del comitato clandestino dei partiti antifascisti. Dopo l’8 settembre fa parte ininterrottamente del comitato zonale di Faenza del Comitato di Liberazione, divenendo uno degli esponenti più prestigiosi della resistenza faentina. Nella Faenza liberata, è nominato assessore con delega alle opere pubbliche e alle abitazioni. Con le libere e democratiche elezioni del 17 marzo 1946, entra nel Consiglio comunale per la lista comunista ed è riconfermato consigliere nelle successive legislature, fino alla morte, improvvisa, il 20 settembre 1962.
Alle ore 16.30, l’ultima delle tre cerimonie, in via Lapi (presso l’edicola), per l’intitolazione a Giuseppe Bertoni del parco di via Lapi.
Nato a Faenza il 19 marzo 1910, Giuseppe Bertoni dopo gli studi liceali compiuti nel Liceo ginnasio Torricelli, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, laureandosi nel 1932 in Lettere Classiche. Intraprende la professione di insegnante. Dal 1939 insegna nel Liceo classico di Ferrara e nella città estense entra in contatto con il movimento cattolico antifascista. Nel 1942 ottiene il trasferimento al Liceo Torricelli di Faenza e inizia la sua militanza clandestina nella Resistenza. Dal gennaio 1944, per la Democrazia Cristiana è membro del comitato zonale del Cln, ed è eletto consigliere comunale nella prima legislatura amministrativa (1946 – 1951). Nel gennaio 1945 è nominato Provveditore agli Studi reggente. Esaurito il compito di riattivare e far funzionare il sistema scolastico provinciale, nel 1947 ritorna a insegnare nel Torricelli. Nel 1956 assume la presidenza del Liceo classico di Lugo e, dal 1959 fino al 1975, del Liceo ginnasio Torricelli. Socio di diverse associazioni letterarie nazionali, socio fondatore della sezione faentina del Rotary Club, trascorre gli ultimi anni di vita dividendosi tra gli studi classici, il lavoro di ricerca nella Società Torricelliana di Scienze e Lettere e le qualificate collaborazioni con la Biblioteca Manfrediana, a cui dona un consistente fondo librario. Si spegne a Faenza il 9 luglio del 1993.