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IL COMUNE DI FAENZA APPLICA IL CRITERIO ETICO PER FINANZIARE LE NUOVE OPERE PUBBLICHE

14 Dicembre 2006

Per la prima volta in Emilia-Romagna. Alla ‘banca non armata’ Monte dei Paschi di Siena, aggiudicataria della gara per i relativi mutui, una riduzione del tasso dello 0,010%
L’Amministrazione comunale di Faenza, prima in Emilia-Romagna e fra le primissime in Italia, ha avviato la buona prassi di attivare mutui bancari per finanziare le proprie opere pubbliche privilegiando le cosiddette ‘banche non armate’, ovvero quegli istituti di credito che, in base alle fonti ufficiali, come l’annuale relazione del sottosegretariato della presidenza del Consiglio dei Ministri, non hanno effettuato nessun tipo di operazione bancaria in materia di commercio di armi. Nello specifico, a seguito del recente incontro tra i rappresentanti faentini del Comitato Spontaneo per la Pace, delle associazioni Altroconsumo, Centro Documentazione don Tonino Bello, Emergency, Faenza Social Forum, Gruppo Mani Tese, Pax Christi e l’assessore al bilancio Paolo Valenti, la giunta comunale ha deliberato di privilegiare le ‘banche non armate’ in sede di stipulazione di mutui. Tale criterio etico verrà applicato in futuro anche per le gare relative al servizio di tesoreria; verrà altresì proposto per gli strumenti finanziari da condividere con altri enti pubblici.
“Su sollecitazioni del Comitato Spontaneo per la Pace – afferma Valenti –, insieme ad un criterio economico, abbiamo deciso di applicare un criterio etico per l’aggiudicazione delle gare di appalto per finanziare opere pubbliche attraverso mutui bancari.” “In particolare – aggiunge l’assessore al bilancio –, ai soli fini dell’individuazione dell’offerta più vantaggiosa, applichiamo una riduzione dello 0,010%, importo apparentemente piccolo, ma significativo, sui tassi offerti in sede di gara alle ‘banche non armate’ ”. “Non si tratta solo di una scelta simbolica, ma di una decisione convinta – sottolinea Valenti – che va nella direzione di costruire una società della pace.”
Pur “autorizzati dalla legge italiana –  ricorda il Comitato Spontaneo per la Pace –,  diversi istituti bancari operanti sul territorio nazionale offrono i loro servizi ad imprese e governi coinvolti nel ‘mercato delle armi’ e ne traggono vantaggi economici, anche attraverso un adeguato compenso di mediazione.”
“Certamente, il comportamento di queste banche, pur essendo legale, non può definirsi moralmente virtuoso – affermano le associazioni pacifiste faentine –; quello delle armi, infatti, non è un commercio come tutti gli altri: le armi causano morti e invalidi. Rimangono nel terreno per decenni continuando a seminare lutti. Spesso finiscono nelle mani di bambini soldato, o vengono utilizzate da regimi dittatoriali verso gli oppositori. Sicuramente il prezzo pagato per acquistarle contribuisce ad accrescere la miseria e l’indebitamento dei Paesi poveri e toglie risorse che invece dovrebbero andare per l’alimentazione, la sanità e l’educazione.”
Il Comune di Faenza, tra l’altro associato a Banca Etica da diversi anni, ha applicato per la prima volta il criterio etico per finanziare, tramite due mutui, i suoi prossimi nove interventi pubblici (partecipazione alla società Aser per la gestione delle onoranze funebri; adattamento a sala spettacoli del cinema Sarti; manutenzione straordinaria del museo Malmerendi; ristrutturazione dei locali comunali di via Severoli; manutenzione straordinaria giardini pubblici; interventi di viabilità; eliminazione barriere architettoniche; acquisto area per l’ampliamento del cimitero dell’Osservanza; interventi di ampliamento di altri cimiteri). Tali mutui, per un importo complessivo pari a 1.286.146,00 euro (rispettivamente, di € 715.000,00 e di € 571.146,00), sono stati aggiudicati alla ‘banca non armata’ Monte dei Paschi di Siena, la quale, con la sola applicazione del criterio economico, non avrebbe vinto la gara.