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LE CROCI VIARIE NEL TERRITORIO FAENTINO

11 Dicembre 2006

In Pinacoteca si presenta un libro di Patrizia Capitanio. Al termine è prevista anche una visita guidata alle croci viarie presenti nelle sale della Pinacoteca
Venerdì 15 dicembre 2006, alle ore 17.30, nel salone di ingresso della Pinacoteca comunale di Faenza (via S.Maria dell’Angelo 9), sarà presentato il volume Sulle vie del medioevo. Croci viarie nel territorio di Faenza, scritto da Patrizia Capitanio, operatrice dei Beni Culturali, e pubblicato dall’editore Carta Bianca Faenza.  Sono previsti gli interventi di Claudio Casadio, direttore della Pinacoteca, e dell’autrice del libro, Patrizia Capitanio, che illustrerà le caratteristiche delle croci viarie esaminate nella pubblicazione.
Seguirà una visita guidata alle croci viarie presenti nelle sale della Pinacoteca: quella proveniente dal sagrato di Sant’Antonino in Borgo, con la raffigurazione dell’agnello crocifero e della mano destra benedicente, definita da Patrizia Capitanio una delle “testimonianze più belle del faentino”, e la croce di confine proveniente dall’area attualmente del Cimitero dell’Osservanza.
Il volume è di 160 pagine, con foto a colori e in bianco e nero, tavole e carte topografiche. L’autrice ha realizzato un vero e proprio censimento delle croci viarie medievali del territorio faentino inserendolo in un ampio contesto di studio.
Oltre alle schede tecniche di ogni croce viaria, con osservazioni sui materiali utilizzati e descrizioni sugli aspetti artistici, lo studio fornisce un quadro storico-religioso con notizie di avvenimenti, curiosità e tradizioni locali e sviluppa un quadro stilistico raffrontando le croci faentine con quelle di area bolognese e ravennate in un più ampio contesto artistico dove vengono documentati quadri, miniature e disegni antichi raffiguranti croci viarie.
Come osserva Anna Tambini nella sua introduzione al volume, le croci viarie con la loro storia ormai millenaria hanno connotato il territorio, «segnalando la presenza di un ospizio, di un oratorio, di un incrocio viario o distribuendosi lungo le vie di pellegrinaggio o sancendo la sacralità di un luogo e di un confine» e rendono una ulteriore conferma, grazie ai confronti stilistici effettuati da Patrizia Capitanio nel suo studio, del profondo radicamento della componente bizantina nella cultura romagnola.