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OMAGGIO A FERRAÙ FENZONI

13 Dicembre 2006

A Palazzo Manfredi prima presentazione nazionale della monografia dedicata al grande pittore faentino
Martedì 19 dicembre, alle ore 17.30, nella sala del Consiglio comunale “Enrico De Giovanni”, a Palazzo Manfredi, prima presentazione nazionale della monografia dedicata a Ferraù Fenzoni.
All’incontro, promosso dalla Biblioteca e dalla Pinacoteca comunale, saranno presenti il sindaco di Faenza Claudio Casadio e gli esperti d’arte del Seicento Jadranka Bentini e Mario Di Giampaolo. Coordinerà la direttrice della Biblioteca Comunale Anna Rosa Gentilini.
Il volume è la prima opera monografica dedicata al grande pittore faentino. Pubblicata da Ediart editrice di Todi, specializzata in Storia dell’Arte, la monografia è un’opera particolarmente importante: 416 pagine, oltre 560 illustrazioni in bianco e nero e a colori, formato 32x24. Gli autori sono noti specialisti nello studio dell’Arte italiana, Giuseppe Scavizzi, italiano ma residente in America da oltre trent’anni, e Nicolas Schwed, francese, per i disegni. Nella pubblicazione in due diversi saggi dedicati alla pittura e ai disegni, presentati sia in italiano che in inglese, vengono descritti 90 dipinti e 165 disegni che costituiscono il catalogo, al momento completo, delle opere note dell’autore. Le conclusioni degli studiosi confermano l’importanza di Ferraù Fenzoni nella storia dell’Arte italiana. Giuseppe Scavezzi, dopo aver percorso i diversi periodi artistici del pittore, sottolinea come «…egli fu, se non l’unica, la voce più singolare del tardo Manierismo italiano e certo dell’arte del tempo nella sua regione». Nicolas Schwed pone l’accento sull’abilità di Fenzoni disegnatore, definendolo «uno dei disegnatori più incantevoli della prima metà del secolo XVII».
A Faenza, presso la Pinacoteca comunale, sono conservate alcune opere di Ferraù Fenzoni: la Probatica piscina, grande tavola a olio, alta 3 metri e mezzo e larga più di due metri, databile 1600, la Deposizione in olio su rame, la Deposizione in olio su tela dipinto per la sua tomba, il Cristo sulla via del Calvario e la Morte della Vergine.
Altre sue opere sono nella Cattedrale: nella terza cappella a sinistra dedicata a S.Carlo Borromeo, nella cappella di S.Savino, a sinistra del presbiterio, e nella cappella della Madonna del Popolo, a destra del presbiterio. Nella chiesa di S.Stefano vi è il Martirio di S.Sebastiano. Infine, presso il Museo diocesano troviamo la “Madonna con il Bambino e quattro santi fra i quali S. Giacomo e S. Carlo Borromeo”.
Il pittore Ferraù Fenzoni, nato a Faenza nel 1561 ed educatosi a Roma al tempo di Gregorio XIII, da giovane produsse un gran numero di opere nei numerosi cicli di affreschi della Roma di Sisto V, Papa dal 1585. Tra questi sono documentati lavori negli affreschi della Loggia della Benedizioni al Laterano, al ciclo della Scala Santa e alla decorazione della Biblioteca Sistina. Dal 1594 lavorò a Todi, nel Palazzo Vescovile e nella Cattedrale dove realizzò il Giudizio Universale e decorò le cappelle nella navata sinistra della chiesa “a olio o in altro modo”, comprese le sei pale ora in Pinacoteca e nel Duomo. Rientrato a Faenza nel 1599 gli venne commissionata la Probatica piscina, ora in Pinacoteca; dal 1612 al 1616 decorò tre cappelle in Duomo, poi, nel 1622, dipinse la Deposizione anch’essa in Pinacoteca. Ebbe numerose cariche civili ed onorificenze: il cardinale Bonifacio Caetani lo nominò nel 1607 tra i suoi famigliari, attorno al 1640 venne fatto cavaliere dello speron d’oro dal cardinale Colonna e, il 25 aprile 163,4 fu nominato vicario e castellano di Granarolo.
Morì a Faenza l’11 aprile 1645, all’età di 83 anni.