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UN CORSO PER MONITORARE LA QUALITÀ DELL'AMBIENTE

27 Febbraio 2007

Prende il via giovedì prossimo presso la scuola di Persolino
Nell’ambito di un progetto interregionale finalizzato alla diffusione di metodiche di bioindicazione per tenere sotto controllo la qualita’ dell’ambiente, giovedì 1 marzo 2007, con inizio alle ore 14.30, presso l’Istituto professionale statale per l’agricoltura e l’ambiente di Persolino (via Firenze, 194) prenderà il via un corso di prima formazione sull’applicazione dell’Indice di biodiversita’ lichenica (Ibl).
Il biomonitoraggio permette di stimare gli effetti dell’inquinamento su esseri viventi attraverso misure di biodiversità, variazioni del loro assetto morfologico, fisiologico, genetico e misure di concentrazione delle sostanze accumulate (bioaccumulo).
Il metodo Ibl, nello specifico, permette di stimare, attraverso l’analisi dei licheni - organismi reattivi ai gas fitotossici (SO2, NOx,O3) presenti nell’aria – la deviazione da situazioni normali e di determinare lo scostamento in funzione del livello di alterazione ambientale.
A differenza dei monitoraggi di tipo chimico-fisico, che prevedono l’impiego di centraline molto costose e per questo non possono essere diffusi nel territorio, il metodo Ibl non richiede investimenti elevati e può essere applicato su area vasta. Il corso è stato preceduto da una indagine campione su sedici zone del Comune di Faenza (vedi allegate tabelle), che costituisce il punto di avvio per un monitoraggio sistematico prolungato nel tempo.
I promotori dell’iniziativa si prefiggono l’obiettivo di estendere l’indagine alle zone in prossimità delle scuole e per questo motivo il corso di formazione cerca di coinvolgere i docenti di materie scientifiche. I partecipanti al corso potranno poi approfondire le tecniche di rilevazione collaborando con gli esperti che, nel corso dell’anno, effettueranno i nuovi rilievi.
L’iniziativa si inserisce anche a supporto del progetto “Cruscotto della Sostenibilità” promosso dal Comune di Faenza e dal suo Centro di educazione ambientale Cea Faenza 21: la valutazione della qualità dell’ambiente tramite indicatori biologici è infatti una prospettiva concreta anche per il nostro territorio e per il monitoraggio dei suoi parametri ambientali.
Ecco i risultati ottenuti dal monitoraggio. Ricordo che il metodo usato è quello pubblicato nel Manuale dell’ANPA nel maggio 2001 e dal titolo “ IBL – Indice di Biodiversità Lichenica”, liberamente scaricabile da internet e semplificato per gli scopi di questo studio. Di seguito è riportata in tabella la situazione dell’aria nelle stazioni monitorate:

NUM. DI RIF.
STAZIONE
DATA
COORDINATE UTM (Latitudine, Longitudine) NUM. ALBERI
IBL
1 Granarolo 10/08/2006 4916289 N, 733985 E 3 47
2 Pieve Cesato 10/08/2006 4913732 N, 735851 E 3 53
3 Albereto 15/08/2006 4912205 N, 738515 E 3 45
4 Cassanigo 08/08/2006 4914595 N, 730612 E 3 39
5 Sant’Andrea 10/08/2006 4913621 N, 732368 E 2 49
6 San Pier Laguna 08/08/2006 4912131 N, 729133 E 3 24
7 Pieve di Corleto 15/09/2006 4906225 N, 736776 E 2 46
8 Celle 28/09/2006 4908356 N, 726270 E 3 28
9 San Biagio 15/09/2006 4904100 N, 734640 E 3 36
10 Pergola (vicinanze) 15/09/2006 4906588 N, 724720 E 3 43
11 Villa Ragazzina 28/09/2006 4906787 N, 725994 E 3 53
12 Villa Rotonda 29/09/2006 4906590 N, 727326 E 3 28
13 Pieve di Sarna 29/09/2006 4902647 N, 726212 E 3 40
14 Santa Lucia 29/09/2006 4903016 N, 731572 E 3 35
15 Via Salita di Oriolo 29/09/2006 4901978 N, 732808 E 2 45
16 San Mamante 01/10/2006 4901053 N, 733320 E 3 38

I valori di IBL ottenuti sono riferiti alla seguente tabella di riferimento di qualità dell’aria:

COLORI IBL CLASSI DI RIFERIMENTO
  0 Alterazione molto alta (deserto lichenico)
  1 – 10 Alterazione alta
  11 – 20 Alterazione media
  21 – 30 Alterazione bassa / naturalità bassa
  31 – 40 Naturalità media
  41 – 50 Naturalità alta
  > 50 Naturalità molto alta

Le prime sette stazioni (1-7) appartengono alla pianura a nord della Via Emilia.
Le altre nove (8-16) appartengono alla fascia collinare a sud della Via Emilia.
Possiamo dare uno sguardo complessivo alla situazione attraverso l’istogramma seguente:
Come si può notare dal grafico, la qualità dell’aria nel territorio faentino è abbastanza buona, fatta eccezione per alcune stazioni che, pur essendo lontane dai centri abitati, mostrano valori simili a quelli riscontrabili al centro di una città (in giallo nell’istogramma). Le stazioni con qualità dell’aria peggiore sono San Pier Laguna, Celle e Villa Rotonda. Per quanto riguarda la stazione di San Pier Laguna, la classe di alterazione bassa della qualità dell’aria può essere dovuta alla presenza dell’Autostrada A14 (tratto Bologna-Ravenna) che si snoda nelle vicinanze; la stessa influenza negativa non si ha nella stazione di Pieve di Corleto, benché anch’essa sia situata tra l’autostrada e la Via Emilia. Il motivo di questa differenza va ricercato nella eventuale presenza di fabbriche che emettono sostanze fitotossiche o nella presenza di campi coltivati con agricoltura intensiva, che utilizzano anticrittogamici contro i funghi patogeni, a cui anche i licheni sono estremamente sensibili. Lo stesso discorso vale per la stazione di Celle, che pur essendo vicina alla Via Emilia quanto la stazione di San Biagio, mostra valori di IBL inferiori di una classe di qualità. Abbastanza chiara è la situazione nella stazione di Villa Rotonda, che presenta valori di naturalità bassa probabilmente perché si trova molto vicina a via Firenze (S.S. n. 302 per Firenze) ed è un ristorante abbastanza frequentato; di conseguenza l’aria risente di due fattori di alterazione, il traffico veicolare proveniente dalla statale tutti i giorni della settimana e quello locale del ristorante, nel cui parcheggio è stato effettuato il monitoraggio. Ancora una volta è stato identificato nel traffico veicolare il principale responsabile dell’alterazione dell’aria, benché la sua qualità sia piuttosto buona e molto migliore qui rispetto ad altre situazioni preoccupanti presenti altrove.